Ciao amici,
questa settimana ho riflettuto a lungo su come impiego il mio tempo e mi sono chiesta: “ma io quanto tempo dedico in compagnia di me stessa?” (Spoiler: poco, troppo poco).
Mi spiego meglio: ovviamente sono sempre con me stessa (ci mancherebbe altro) ma quante volte sono in silenzio, senza fare assolutamente nulla e resto a riflettere? E con riflettere non intendo pensare a quante cose debba fare, intendo proprio lasciare che la mia mente vaghi e pensi a quel che vuole ragionando sugli stimoli che ha ricevuto nei giorni precedenti.
Quante volte stiamo a pranzo e guardiamo una serie tv oppure abbiamo un momento morto e lo passiamo a scrollare i social? Neanche più al bagno da soli andiamo, ci portiamo il cellulare altrimenti finiamo per annoiarci😂
Ecco, lunedì mattina per caso ero a colazione e non avevo il cellulare con me né un libro. A quel punto ho mangiato in silenzio e la mia mente ha iniziato a vagare. Ho riflettuto in modo molto casuale su frasi lette sui libri, film che non vedo da secoli, pezzi di informazione riemersi da chissà quale antro della mia memoria. Non c’era un reale intento, semplicemente stavo passando del tempo con me e mi ha fatto bene. La sensazione di benessere che ho provato quando mi sono alzata da tavola è stata quasi paradisiaca.
Stare da soli e in silenzio ci permette di decomprimere in un mondo fatto di milioni di stimoli e ci fa tornare in contatto con noi stessi. Non vi dico quanto ne abbia bisogno. Io che sono un fiume in piena di pensieri e non riesco neanche a starci al passo a volte. Io che faccio un mille cose e ne penso un altro milione nel mentre. Io che corro sempre verso i miei obiettivi, i miei impegni, le mie aspirazioni.
Questa nuova ‘abitudine’ assomiglia in un certo senso alla meditazione. Mi permette di rilassarmi, lasciare che la mia mente sia pronta a prendere nuovi stimoli e allo stesso tempo permetterle di “far decantare” quelli vecchi. Insomma, in tre parole è una bomba💣
Che siano due minuti o mezz’ora, passate del tempo con voi. È uno dei più bei regali che vi possiate fare.
Sentitevi liberi di commentare o scrivermi una mail. Sarei felice di sapere cosa ne pensate.
Lunedì avevo l’esame di Informatica e credetemi quando vi dico che non avevo aspettative. Era il primo appello e l’esame è piuttosto articolato (prevede tre prove diverse con sbarramento). Insomma, io pensavo proprio di non passarlo questo esame. Già mi figuravo tranquilla e serena al secondo appello. L’ho vissuta come una simulazione per vedere a che punto ero con la mia preparazione. Beh, se mi seguite su Instagram sapete già che questo esame non l’ho solo passato ma è andato meglio di quanto potessi immaginare. Non vi dico l’ansia prima dell’orale, convinta 100% di essere bocciata e l’incredulità dipinta sul mio viso al momento in cui il professore mi ha detto il voto😱
Questo concetto del “Trust the process” l’avevo già maturato nella mia mente e ci ho fatto anche un reel al riguardo però -come quasi tutto nella vita- è sempre più facile dire le cose che farle. E infatti quando mi sono ritrovata in preda all’ansia o allo sconforto è vero che una parte di me pensava che in qualche modo si sarebbe sistemato tutto ma c’era anche una bella fetta del mio cervello che pensava “MA COME NE ESCO DA STA COSA?!”.
Quindi, anche se sembra banale o scontato, credete in voi e fidatevi del processo. Ovviamente questo non significa vivere passivamente e aspettare che le soluzioni caschino dal cielo. Quel che voglio dire è: ci sono volte in cui tentiamo in tutti i modi di raggiungere i nostri obiettivi e ci sembra tutto inutile ma non è così. Gli sforzi vengono ripagati presto o tardi e un modo di affermarci lo troviamo sempre. Magari -anzi quasi sempre- non è tutto come avevamo immaginato, magari invece di prendere la strada principale giriamo per le campagne e le stradine sterrate però a destinazione ci arriviamo in ogni caso oppure decidiamo di fermarci un po’ prima e fare una deviazione perché il panorama è più bello di quel che avevamo immaginato in primo luogo. Insomma, detta in tre parole, trust the process.
Sentitevi liberi di commentare o scrivermi una mail. Sarei felice di sapere cosa ne pensate.